Il Ciclismo e le calamità del mondo

01 marzo 2020
01 marzo 2020

Come si colloca il nostro sport nel contesto attuale ? Negli Emirati due tappe dello UAE Tour dei pro vengono annullate per problemi di due meccanici (staff italiano) con il Coronavirus.Poi tutto lo sport ,e non solo, si fermerà.

Vengono chiusi  gli stadi , fermati i campionati di tutti gli sport ,anche quelli praticati all'aria aperta ,annullate corse a piedi ed in bici .Servira’ ? Sicuramente sì ,per contenere la diffusione di un contagio che va verso la pandemia, anche se poi navi da crociera italiane con migliaia di persone a bordo ( e quale ambiente più condiviso di una nave per giorni o settimane ?) al momento  stanno ancora continuando  a partire ,spostarsi, fare scali e portare per il mondo possibili contagi, forse in un tentativo poco sensato di salvare un business .Il Ciclismo ha sempre avuto una funzione catarchica nella propria storia ,eppure in tutti questi ultimi avvenimenti qualcosa di nuovo sta accadendo anche verso ciò che il ciclismo è stato in passato , con cosa questo sport ha rappresentato, forse suo malgrado, in altre epoche. Forse un passato che ha perso forma e sostanza, talmente antico da essersi ormai completamente sbiadito ,ma in ogni caso difficile da eliminare del tutto dalla memoria.Perché il ciclismo, nella sua storia, è sempre stato mosso da una disperata speranza, da una volontà, a volte quasi folle, di essere motore di un ritorno alla normalità dopo epoche angosciose. La bicicletta è stato il mezzo d'uscita di due guerre, il vitale fregarsene, pedalare e ripartire dopo l'epidemia di influenza spagnola, aviaria e suina. È fuggita da tutto la bicicletta, perché il pedalare vuol dire appropriarsi dello spazio, gestirlo a propria immagine ed a proprio piacimento; perché il pedalare è fatica ,a volte dolore, ma nel pedalare la fatica e a volte il dolore non coincidono mai con la disperazione, sono il necessario sacrificio verso una bellezza superiore.Così è sempre stato e speriamo non sia ora questa nuova calamità del secondo millennio a cambiare le cose e la nostra vita  .Una vita che nel bene e nel male ci sa sempre stupire, che ci ricorda quanto siamo lontani ma in realtà vicini , quanto gli uni dipendano ormai dagli altri e quanto sempre più i nostri destini sono diretta conseguenza dei nostri comportamenti. Ritorneremo . 

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